Cascate Del Perino

Segnaletica – CAI 155


Le cascate del Perino offrono uno spettacolo suggestivo in un contesto incontaminato

Il Sentiero delle Cascate del Perino è uno dei percorsi più suggestivi della provincia di Piacenza. Parte dalla Chiesa di San Lorenzo per poi seguire la segnalicata CAI bianca/rossa n. 155, direzione Verano/Pradovera.

Nel suo medio corso, il Perino mostra la sua connotazione più aspra, poiché il suo percorso, fino a qui lento e tranquillo, si rinserra improvvisamente in una stretta gola.
E’ proprio in questo punto che ha inizio la parte più suggestiva della valle, in quanto la roccia, fortemente stratificata, presenta una dozzina di salti, che il torrente supera formando altrettante cascate naturali, la più alta delle quali raggiunge i 17 metri di altezza.
Risale la gola un itinerario, di circa 7 km semplice da percorrere, attrezzato con panchine e parapetti; questo percorso regala un susseguirsi di visioni dove la natura e la forza dell’acqua diventano prorompenti.

Una tappa del percorso è il Mulino di Riè.

Data di costruzione / dismissione: 1750 – 1950

Lungo il torrente Perino furono edificati diversi mulini, le cui ruote erano attivate dallo scorrere dell’acqua incanalata nelle derivazioni della corrente. Le notizie relative a questi impianti sono scarse, trattandosi di edifici ad uso privato, isolati rispetto alle abitazioni circostanti. Il mulino di Riè sorgeva sulla sponda orientale del torrente ed era composto da due blocchi distinti. La parte a monte costituiva il mulino antico, costruito prima del XIX secolo; la struttura a valle rappresentava, invece, il mulino costruito durante il XIX secolo. Gli ambienti dell’impianto molitorio si sviluppavano su quote differenti: nella parte inferiore erano collocati i macchinari per la macinazione del grano, mentre la parte superiore era adibita ad alloggio del mugnaio. Una parte dell’edificio, più antica, era stata costruita con blocchi di pietra a secco, un’altra parte, più recente, in laterizio, un’altra ancora era stata realizzata con strutture in legno intrecciato. La copertura era stata realizzata con travi di legno coperte con lastre di pietra. Del sistema di macinazione rimangono solamente i macchinari del mulino più recente: le due mole in pietra, il perno, la ruota esterna e la canalina di scolo delle acque. Sono inoltre visibili il perno della ruota più antica e la sede della vasca idrica di rifornimento della ruota. La rilevanza storica, architettonica e produttiva dell’impianto, è stata recentemente riconosciuta in sede di programmazione territoriale: il mulino di Riè, unitamente al territorio circostante, è stato indicato quale sito di interesse comunitario ed è stato dichiarato di interesse culturale nel 2009. Nel corso dello stesso anno è stato oggetto di un intervento di restauro conservativo che ha interessato la copertura in lastre di pietra e la ruota esterna.

Purtroppo oggi il Mulino di Riè, nonostante sia stato indicato come “sito di interesse culturare” Dalla Regione Emilia Romagna, risulta essere in completo stato di abbandono, rimane comunque affascinante ammirarne la vista ed immaginare il rumore della grande pale muoversi azionata dall’acqua.

Fonte Regione Emilia Romagna